I Social Network, da piattaforme sociali per cui sono nati, sono diventati un canale indispensabile di acquisizione contatti, sia per quanto riguarda la propria sfera personale (in cui l’obiettivo principale è la “condivisione” di immagini, pensieri ed informazioni), ma anche per ciò che concerne gli ambiti professionali (in cui lo scopo è ovviamente la promozione del proprio business).
Abbiamo vissuto e stiamo tuttora vivendo un cambiamento epocale, che ci ha catapultati in un mondo virtuale dove è necessario adattarsi a schemi precisi ed acquisire competenze nuove ogni giorno.
Pubblicare un post su Facebook, aggiornare il proprio profilo Instagram, collegarsi a professionisti e aziende su Linkedin, dare opinioni su Twitter, vendere i propri prodotti su Pinterest… è quasi un secondo lavoro per il quale serve una preparazione tecnica sempre più approfondita.
Questo perché non si creano più dei post con il semplice scopo di condividere un’opinione o un avvenimento importante accaduto nella propria vita; ormai le persone cercano di raggiungere notorietà e per questo motivo si cerca la foto migliore, ci si improvvisa fotografi e madrelingua inglesi!
Esatto! Sui Social il parametro che segna il successo di molti è la scelta del linguaggio giusto con cui si esprimono concetti e la scelta di scrivere in inglese si rivela spesso l’arma vincente.
Si tratta di una “comunicazione di massa” che si è stratificata ed è in continua evoluzione, tanto che i vari mutamenti morfologici, semantici, etc. sono diventati interessante oggetto di studio per i linguisti, i quali considerano il texting (o text messaging, il linguaggio dei messaggi elettronici, ossia quello usato su pc, tablet, smartphone e simili) un linguaggio a sé stante.
Quello che sorprende maggiormente, però, riguarda i due concetti basilari della comunicazione digitale che vengono richiesti agli utenti: la dote di sintesi da una parte e la velocità dall’altra, che costringono i fruitori del canale ad esprimere concetti, disappunti, o ancora pubblicizzare e vendere sé stessi o i propri prodotti con frasi di lunghezza non superiore ai 140 caratteri (ad esempio per un Tweet).
Tutto questo viene fatto utilizzando la lingua inglese in una maniera che possiamo considerare a dir poco impensabile fino a pochi anni fa. L’utente oggi, grazie ad una contaminazione determinante delle culture in ogni luogo del mondo (figuriamoci quindi nel web), riesce a comunicare con un linguaggio propriamente detto ‘Social’ senza difficoltà e con una velocità che gli permette di raggiungere un gran numero di ‘follower’. Attraverso ricerche, following, traduttori online e spunti qua e là si cresce in termini di popolarità; l’unica nota stonata di questo fenomeno, però, è l’altissima percentuale di errori che vengono commessi nella redazione dei post, ai quali neanche la tecnologia mobile del T9 Multilingua riesce a darne una correzione.
Oramai assistiamo a vere e proprie trasformazioni della grammatica e del linguaggio e le nostre menti si stanno adeguando alla comprensione del nuovo idioma che spesso prevede:
– Abbreviazioni con diffusa sparizione di vocali;
– Utilizzo di acronimi (lol, omg… che ovviamente sono acronimi dalla lingua inglese);
– Neologismi tipici del web quali account, chattare, postare, download, like, link, linkare, taggare, twittare, hashtag, likare…
– Emoticon, le famose faccine che nello spazio di un carattere esprimono una determinata emozione o concetto.
La comunicazione digitale, ormai, viene metabolizzata facilmente anche da persone appartenenti a generazioni più avanzate (ad eccezione di quei simpatici vecchietti che si ritrovano inermi a guardare il loro nuovo cellulare.. uno strano dispositivo con 1 SOLO TASTO?! Ma siamo pazzi?).
E’ proprio il caso di dirlo: l’evoluzione della specie ci ha portato all’ Homo Digitalis! Ed è solo l’inizio.
E voi, siete al passo con questo nuovo linguaggio Social?